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           Nelle società antiche e prima della diffusione degli orologi, l'organizzazione delle civiltà agricole non si basava su bioritmi fissi come nelle moderne civiltà industrializzate. I contadini, che costituivano la grande maggioranza della popolazione, si alzavano sempre all'alba seguendone inconsciamente il progressivo anticipo in primavera o ritardo in autunno: nell'impero romano la cosiddetta ora prima era sempre quella che seguiva il sorgere del sole, indipendentemente dall'istante in cui questo evento astronomico si verificasse. Nell'età contemporanea l'espediente dell'ora legale non fa così che riprodurre almeno in parte questo antico spostamento dei bioritmi umani a seconda delle stagioni.

Già nel 1784, Benjamin Franklin, l'inventore del parafulmine, pubblicò un'idea sul quotidiano francese Journal de Paris sotto consiglio del collega inventore francese Jacques Légal. Le riflessioni di Franklin teorizzavano l’adozione di un orario diverso che “inseguisse” il sole, e quindi la luce, un modo per ottenere dei risparmi energetici. ma non trovarono seguito. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l'idea venne ripresa dal costruttore inglese William Willet, e questa volta trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla Prima guerra mondiale: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un'ora in avanti durante l'estate. Molti paesi imitarono la Gran Bretagna in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità.

In Italia con le lancette si è giocato decisamente troppo. Innanzitutto per molto tempo non ci siamo messi d'accordo nemmeno sui fusi orari. Almeno fino al 1866, ad unificazione raggiunta da ben cinque anni, ogni realtà locale aveva il suo fuso "personale". Poi Umberto I ha optato per ben tre fusi orari. Uno, quello romano valido per la penisola, e due (Palermo e Cagliari) validi per Sicilia e Sardegna. La situazione venne ulteriormente regolarizzata nel 1893 quando, per facilitare la vita alle stazioni ferroviarie, è stato imposto un orario unico a tutto il paese. L’ora legale venne adottata per la prima volta nel 1916 come misura di guerra rimanendo in uso fino al 1920.
Tra il 1940 e il 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della Seconda guerra mondiale. In tale occasione si ebbe il periodo di massima durata dell'ora legale: dal 14 giugno del 1940 al 2 novembre 1942. L'ora legale venne adottata definitivamente nel 1965 in periodo di crisi energetica ed applicata nel 1966, durava quattro mesi, dall'ultima domenica di maggio all'ultima domenica di settembre; in quell'anno specifico restò in vigore dal 22 maggio al 24 settembre. Tale durata venne estesa a sei mesi nel 1980 anticipando l'inizio alla prima domenica di aprile e poi dal 1981 all'ultima domenica di marzo. Un ulteriore prolungamento di un mese è stato introdotto nel 1996, insieme al resto dell'Europa quando la fine fu spostata all'ultima domenica di ottobre.
La legge 1144/1966 delegò al Presidente della Repubblica il compito di decidere annualmente inizio e fine dell'ora legale rispettivamente nel periodo 31 marzo/10 giugno e 20 settembre/31 ottobre. Nel 1980 il decreto-legge n. 270 modificò tali periodi anticipando il possibile inizio al 28 marzo. Due anni dopo si anticipò il potenziale periodo di avvio dell'ora legale al 15 marzo.
Nel 2010 l'Italia con l'art. 22 della legge 96, recependo la direttiva del Parlamento europeo ha fissato l'inizio dell'ora legale alle ore 2:00 del mattino dell'ultima domenica di marzo e il termine alle 3:00 del mattino dell'ultima domenica di ottobre, pratica comunque già svolta nel nostro Paese fin dal 1996.

Lo scopo dell'ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica. L'ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente "sprecate" a causa delle abitudini di orario.
Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ha stimato che tra il 2004 ed il 2007 l'adozione dell'ora legale ha consentito un risparmio di oltre 2,5 miliardi di kilowattora, per un controvalore di 300 milioni di euro. Il risparmio per il solo 2007 è stato di 645,2 milioni di kilowattora mentre per il periodo compreso tra il 2004 ed il 2012 ha permesso un risparmio di oltre 6 miliardi di kilowattora con una minore spesa pari a novecento milioni di euro. Si stima un risparmio di energia elettrica per il 2013, per i sette mesi di ora legale, pari a 543,8 milioni di kW/h equivalenti a 90 milioni di euro annui.

Quasi tutti i paesi industrializzati, tranne il Giappone, hanno adottato l’ora legale.
Dal 1996 tutti i paesi dell'Unione europea più la Svizzera (che l’ha adottata dal 1981) utilizzano lo stesso calendario per l'ora legale, nonostante le polemiche di alcuni stati membri.
In Russia dal 2011 è stata abolita l'ora solare mantenendo così tutto l'anno l'ora legale. Tale decisione è stata presa con la motivazione che il cambio d'ora in inverno è portatore di stress. La Bielorussia, vista la vicinanza politica alla Russia ha deciso di adottare lo stesso sistema mantenendo l'ora legale. In Ucraina inizialmente si è pensato di adottare il sistema russo, ma si è poi preferito mantenere lo stesso sistema dell'Unione Europea.
In generale, i Paesi della fascia tropicale non adottano l'ora legale, in quanto la variazione delle ore di luce durante l'arco dell'anno è minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina per giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un'ora per aggiungere luce alla sera.
Nell'emisfero australe, essendo le stagioni invertite rispetto all'emisfero boreale, anche l'ora legale segue un calendario invertito: in Australia è in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da stato a stato, mentre in Brasile (che presenta addirittura tre differenti fusi orari) l’ora legale non è applicata da tutte le regioni e, comunque, il periodo di applicazione va da ottobre/novembre a febbraio.
In Africa l'ora legale è scarsamente usata.

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