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           Una delle costruzioni più caratteristiche del nostro comune è senza dubbio la fornace di Vighignolo.

  La costruzione della fornace ebbe luogo nei primi anni del ‘900 ad opera di una società privata avente come attività la produzione di materiali edilizi.

  Furono costruiti dapprima i forni per la cottura dei mattoni; questi erano alimentati, attraverso bocchette di ghisa, dal carbone che una volta acceso doveva sempre mantenere la stessa temperatura, giorno e notte.

  Ai quattro lati di questa prima struttura vi erano parecchie aie per la costruzione vera e propria dei mattoni; la lavorazione veniva fatta impastando l’argilla con l’acqua onde renderla liscia e morbida, adatta ad essere messa poi nelle apposite forme di legno dove veniva pressata.

  I blocchi così ottenuti venivano posti sull’aia per l’essiccazione al sole e dopo circa una settimana venivano portate nei forni per la cottura. Oltre ai mattoni, a seconda della richiesta, si fabbricavano anche le tegole. La manodopera era svolta generalmente dagli abitanti di Vighignolo; alcuni addetti esclusivamente alla lavorazione del mattone, altri al carico e scarico dei forni e almeno due fuochisti col compito di tenere in temperatura i forni giorno e notte. Qualche abitante del paese che era in possesso di cavalli e carro veniva adibito al trasporto dei materiali presso i clienti che richiedevano la consegna a domicilio. Era un vero e proprio lavoro di catena che occupava dalla primavera all’inizio dell’autunno parecchie persone, davvero molte se si pensa che, nei momenti di maggior produzione si ricorreva a manodopera dei paesi vicini, soprattutto per la lavorazione ai forni. Ma la fornace non era solo un luogo di lavoro per i vighignolesi, ben presto si era trasformata in un vero e proprio ritrovo, una sorta di seconda casa per diverse famiglie del paese; le mogli dei lavoratori, non avendo legna a disposizione, si recavano alla fornace per fare il bucato o per cuocere la minestra, utilizzando il forte calore che emanavano le bocchette di ghisa.

  Molto spesso quindi intere famiglie si ritrovavano a pranzo con il loro piatto di minestra attorno alla fornace; questo creava un clima di grande armonia ed era molto facile vedere famiglie che si scambiavano il misero cibo che le condizioni economiche del momento consentivano.

  L’attività della fornace durò sino al 1939, anno dell’entrata in guerra della Germania, unica rifornitrice di carbone, che per lo sforzo bellico non fu più in grado di fornire la materia l’impianto vighignolese.

  Da allora tutto il complesso è andato progressivamente in rovina fino allo stato attuale dove ben poco è rimasto ancora in piedi.

 

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